Trump “congela” i dazi a Canada e Messico: la posta in gioco
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accettato di sospendere fino al 4 marzo l'introduzione di dazi del 25% sulle importazioni canadesi negli Stati Uniti. La decisione fa seguito alle telefonate tra Trump e il presidente canadese Justin Trudeau, in cui quest'ultimo ha illustrato i piani di rafforzamento del confine.
Postando su X (ex Twitter), Trudeau ha dichiarato: "Ho appena avuto una buona telefonata con il presidente Trump. Il Canada sta attuando il piano di confine da 1,3 miliardi di dollari - rafforzando il confine con nuovi elicotteri, tecnologia e personale, migliorando il coordinamento con i nostri partner americani e aumentando le risorse per fermare il flusso di fentanyl. Quasi 10.000 persone in prima linea sono e saranno impegnate a proteggere il confine".
Un portavoce della Casa Bianca ha avvertito che I dazi saranno applicati "se le crisi dell'immigrazione illegale e delle droghe illecite si aggraveranno e se il governo del Canada non prenderà misure sufficienti per alleviare queste crisi".
La tariffa del 25% su tutte le merci canadesi importate, compreso il whisky, sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° febbraio. Il 2 febbraio Trudeau ha annunciato tariffe di ritorsione per oltre 100 miliardi di dollari, mentre i negozi di liquori delle province dell'Ontario, della Columbia Britannica e della Nuova Scozia hanno già ritirato dagli scaffali gli alcolici americani.
Anche la proposta di una tariffa del 25% sulle importazioni messicane è stata rinviata al 4 marzo a seguito di un accordo tra Trump e la presidente messicana Claudia Sheinbaum. Sheinbaum ha accettato di rafforzare il confine tra i due Paesi con delle truppe, mentre in cambio Trump ha accettato di limitare il flusso di armi in Messico. Una tariffa del 25% sarebbe potenzialmente catastrofica per tequila e mezcal, che contano sugli Stati Uniti come il loro principale mercato di esportazione.